(1) Volenti o Nolenti, NON possiamo conoscere nulla a riguardo di Ipotetiche Verità assolute...
Quindi sappiate che non è mio intento fornire un'ipotetica verità assoluta, ma sicuramente un'ipotesi a mio parere verosimile.
Fin'ora lo strumento che ci ha consentito di avvicinarci di più alla "Verità" (o comunque ad un'ipotesi più verosimile delle altre) è la scienza, quindi credo che sarebbe DOVERE per chi cerca una risposta plausibile, non cercare il dogmatismo, bensì un'ipotesi che si debba riformulare ogniqualvolta sia smentita dall'evidenza dei fatti cercando di produrre un'ipotesi secondo quanto si ritiene più vicino alla realtà.
Ribadisco ancora una volta che NON SONO CERTO NEMMENO IO di quel che scrivo e rifacendomi a un filosofo dico: "la saggezza deriva dall'avere una domanda per ogni cosa." ed è la saggezza che io cerco, dopotutto che me ne faccio di una certezza qualora essa si dovesse rivelare falsa?
(2) Comunque partendo con le ipotesi, affermo l'unica certezza assoluta: esiste qualcosa, pertanto, esiste l'Uno (che intendo come l'insieme delle cose che esistono).
Io credo (come sembra suggerire la scienza) che tutta la materia sia composto di molecole e le molecole a loro volta sono composte d'atomi e gli atomi di particelle che sono composte di particelle sempre più piccole fino ad arrivare all'energia.
In definitiva, il Tutto (o Uno), è composto d'Energia.
Credo inoltre, che questa Energia Primordiale non si possa in alcun modo definire Dio come invece fanno i Panteisti, in quanto è superiore ad ogni Dio e allo stesso concetto di Dio ma credo sia più simile all'Uno Plotinico.
(3) All'interno dell'Uno credo viga il principio che gli antichi identificarono con Nemesi, con il Karma, con Giustizia, con Wyrd, ecc.
Insomma un principio secondo cui, ogni cosa fatta, prima o poi torna indietro all'agente.
Tale principio io lo spiego dicendo che l'Uno è Equilibrio e, come tale, se qualcuno fa qualcosa, crea al suo interno uno squilibrio che prima o poi verrà colmato.
A volte, questo processo non riesce a colmarsi nella vita di una persona, dunque, è necessario che lo stesso principio vitale si incarni nuovamente prendendo nuova vita e ciò lo troviamo per esempio in persone la cui vita sembra scontare le pene di persone vissute tempo prima di loro, e questo non è da attribuire (a mio giudizio) nè alla bontà, nè alla cattiveria degli Dei, quanto ad un mero principio cosmico che d'ora in poi, chiamerò Nemesi.
(4) A mio avviso, esistono 14 Dei e gli altri non sono altro che Loro stessi sotto altri nomi o Loro emanazioni.
Gli Dei li considero ingenerati e sempiterni, se fossero generati infatti, sarebbero caduchi poichè ogni cosa generata è destinata a perire.
Un Dio non può perire per il semplice motivo che, se fosse Mortale significa che la Sua Anima sarebbe come l'Anima di un uomo, ma l'uomo è molto inferiore al Dio, infatti non può plasmare nulla di vivo, mentre il Dio, essendo emanazione dell'Uno può plasmare l'Uno stesso creando Anime nuove.
L'esistenza ha tre aspetti: Creazione, Vita, Morte.
Per tanto credo esistano tre categorie di Dei: quelli che Creano le anime, quelli che le fanno vivere, e quelli che fanno morire gli incarnati.
Inoltre, in ogni processo troviamo quattro aspetti: coloro che danno avvio al processo, coloro che gli danno svolgimento, coloro che lo armonizzano e coloro che ne sono a guardia per un totale di 12 Dei (Giunone che crea le anime, Vulcano che dispone le anime perchè si svolga la loro vita, Venere che dona loro Armonia, Minerva che sta a loro guardia, Nettuno che avvia la vita dell'anima, Vesta che dona alle Anime quel che loro serve per Vivere, Mercurio che dona Armonia alla Vita, Diana ne sta a guardia, Plutone che pone fine alla vita, Giove che dispone la morte, Apollo che dona armonia alla fine della vita e Marte che di essa sta a guardia), ai quali aggiungo coloro che rendono il ciclo possibile che sono in numero di 2 (Giano Bifronte e Saturno) ai quali si aggiungono Nemesi (che come ho detto prima è da intendersi come un principio Cosmico) e Fortuna (che altro non è che la Divina Provvidenza).
(5) Tramite l'Intervento degli Dei, una forma elementare di anima si origina e, non potendo sopravvivere da sola (come un feto senza grembo materno), si incarna in un corpo dentro il quale si svilupperà fino alla morte e allora, se si sarà evoluta abbastanza, essendo "superiore" a prima, mi sembra verosimile credere che abbisogni di un corpo "superiore" a quello precedente.
A differenza di molti, non giudico per nulla l'uomo come uno stadio finale, ma come uno dei tanti stadi evolutivi, lo giudico come uno degli ultimi stadi del mondo corporeo, ma non come l'ultimo stadio in assoluto.
Difatti ritengo che, dopo essersi evoluta abbastanza un'anima non necessiti più di un corpo per sopravvivere, tuttavia, ritengo che alcune anime non abbastanza evolute per esistere da sole, ma troppo evolute per avere un corpo, necessitino di rubare energie vitali ad una vittima dando così il via al processo delle "possessioni" (in cui un'anima possiede un corpo prendendone il controllo), delle "ossessioni" (in cui un'entità cerca di suscitare stati mentali in una vittima), ed altri fenomeni tra cui il celebre effetto "poltergeist".
Il motivo (a mio avviso) potrebbe essere che, durante le "possessioni" l' "anima invadente" si nutre delle energie dell'ospite in maniera da "ricaricarsi" di quelle energie che non può più produrre in assenza di un corpo, nelle "ossessioni" cerca di tradurre i sentimenti (e le energie mentali che essi portano) in sentimenti più facilmente da essa "digeribili", mentre i casi in cui l'anima si presenti come un essere ostile e fa di tutto per spaventare la vittima (o a volte si presenta anche come un essere gentile e fa di tutto per suscitare sentimenti di gratitudine, cosa però ben più rara), è per indirizzare su di sè sentimenti (con la conseguente energia mentale) e nutrirsi.
Come accennato prima, tra le anime che cercano di suscitare sentimenti (a loro rivolti) di cui nutrirsi vi sono anime che si pongono come ostili, e anime che si pongono come amichevoli, ma le seconde sono in numero minore.
Come mai?
A mio parere è perchè la paura è più utile (avendo la funzione di allontanarci dal pericolo) e dunque più facile da suscitare, mentre le buone azioni, spesso passano sotto silenzio e non ci si accorge di esse e dell'ingratitudine costoro, non se ne fanno nulla.
Immagino che vi starete chiedendo (se mi avete sopportato fin qui) il perchè nelle possessioni in genere le anime tendano ad identificarsi con i demoni delle varie culture (per esempio nei paesi a maggioranza cristiana tendono a dire d'essere Satana, Lucifero, Astaroth etc. ma nei paesi a maggioranza per esempio Indù, i nomi sono quelli dei demoni Indù) ebbene... due cose mi fa pensare oltre a questo che i sedicenti demoni siano in realtà impostori: Perchè un cristiano raramente viene posseduto da un demone che dice di chiamarsi "Ravana" ma sceglie magari il nome "Satana"? perchè con un credente Indù spesso succede il contrario? forse perchè si spartiscono le aree di influenza nel mondo? anche se mi suona strano potrebbe essere, ma analizziamo per esempio le possessioni demoniache nei paesi Cristiani sotto un altro aspetto: a che pro possedere un corpo? per far spaventare qualcuno che poi una volta liberato (se prima ti adorava) smette di adorarti per adorare il tuo nemico? o per traumatizzare qualcuno che prima non credeva alla tua esistenza che matematicamente correrà ad adorare il tuo nemico? Non mi sembra poi molto sensato... specie se (come nella visione Cristiana dei demoni) vuoi indurre gli altri a vederti come un essere buono! Ma -mi si potrebbe obiettare- lo fa per dannare l'anima della vittima! E come farebbe? (almeno per la dottrina cristiana il peccato è solo intenzionale) ma un "indemoniato" non è padrone di sè... quindi non è consapevole di ciò che fa.
Questo mi fa dubitare che si tratti di demoni ma piuttosto di anime che hanno bisogno di qualcosa.
Per tornare al discorso originario, una volta divenuta autosufficiente, credo che l'Anima possa evolversi ancora divenendo "Deiforme" (ossia simile agli Dei) e infine dissolversi nell'Uno e, tramite la sua dissoluzione nel Tutto, permettere nuova creazione.
RIPETO: queste son solo ipotesi... non voglio propinare alcuna "verità" per ciò che ho scritto al principio della riflessione.(6) A differenza dei Neoplatonici, credo che la razionalità non sia l'unico modo per comprendere il mondo, credo infatti che esistano tre tipi di verità: quelle razionali (indagabili dalla pura ragione), quelle sentimentali (indagabili dal puro sentimento) e quelle ibride (indagabili dal giudizio, ossia quella facoltà che media ragione e sentimento).
Inoltre, ritengo che la virtù non sia in una sorta di ascesi, ma nell'equilibrio.
Se partiamo dall'assunto che il mondo è equilibrio (in quanto contiene ogni cosa e l'opposto di ogni cosa) non possiamo non pensare che serve essere in linea con esso (e dunque nè troppo volti alla materia, nè troppo sprezzanti di essa, ma moderati in tutto) per ascendere ad un livello d'esistenza superiore.
(7) L'irreligiosità.
A mio avviso si può parlare di irreligiosità, non quando si hanno diverse forme di religiosità (che può essere un altro credo, oppure un'assenza di credo come un ateismo o un agnosticismo) ma quando si crede che la propria forma di religiosità sia l'unica possibile e si disprezza a priori le altre, senza nemmeno cercare di comprenderle (insomma reputo irreligiosità il fanatismo religioso).
Perchè ritengo irreligioso il fanatismo irreligioso? perchè è avverso alle religioni in quanto tutte le religioni divinamente ispirate, a mio avviso, sono riconducibili ad una sola (in quanto le considero, dall'analisi dei miti, solo diversi modi e diversi linguaggi per descrivere lo stesso Divino che tutti sentiamo seppur in modo diverso ed è inevitabile che sia così in quanto non c'è cosa che un individuo percepisca in maniera perfettamente uguale ad un altro, specie se si da in modi diversi per farsi meglio comprendere dalle differenti culture) ed essendo avverso anche solo ad una di esse, è come se lo fosse a tutte indifferentemente dal fatto che creda in più Dei o in meno Dei o in un unico Dio.
L'irreligiosità è a mio parere una grandissima piaga, ma, come sosteneva Salustio giudico anchio ragionevole supporre sia dovuta ad una punizione Divina verso chi in passato si sia rifiutato di Adorare gli Dei per cui era portato (diversamente dall'ateo che non sente e razionalmente non concepisce l'esistenza di alcun Dio, sto parlando di chi l'esistenza la sente e la sua ragione lo porterebbe a supporre tale esistenza, ma si rifiuta per qualche motivo futile -magari per mera tradizione o moda- che lo porta a mentire a sè stesso).
Ribadisco: anche se ormai credo lo saprete a memoria, che questa è solo una mia opinione, che però a me sembra plausibile.
Ma ritengo sciocco credere che solo questa sia Verità Assoluta mentre le altre ipotesi (chiedo scusa al lettore ma questo è il mio giudizio di tutte le posizioni prese di fronte alle varie religioni) siano sciocchezze, perchè come ho detto prima, l'unica cosa che al momento sembra certa è che noi non possiamo accedere alla Verità assoluta, per quanto possiamo avvicinarci ad essa.
Comunque, mi fa piacere riportare qui una frase di Saturnino Secondo Salustio del "Sugli Dei e sul Mondo", più precisamente, la frase conclusiva:
CITAZIONE
«Ma anche se nulla di tutto ciò fosse vero: senza contare il piacere e la gloria, che da quella discendono
assieme a una vita priva di crucci e senza servitù, la virtù stessa basterebbe da sola a render
felici quanti scelsero di vivere secondo virtù, e ne furono capaci.»
Il punto 4 è in dubbio, probabilmente lo cambierò ancora (o forse lo eliminerò del tutto) nei prossimi giorni se dovessi accorgermi che è sciocco.
